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Sin da piccola ho sempre amato la cucina. Mia zia, grande amante dei dolci ed ottima cuoca, spesso mi chiamava a casa sua per cucinare e sperimentare nuove ricette.

Più tempo passavo ai fornelli e più mi rendevo conto di quanto l’ambiente fosse stimolante e creativo. Tutti quei colori, profumi ed ingredienti diversi, che aspettano solo di essere combinati insieme per dar vita a piatti unici ed irripetibili.

Partendo da questa riflessione, recentemente mi sono resa conto di come gli stessi stimoli che avevo da piccola quando facevo le torte, li ho tutt’ora quando realizzo prototipi di interfacce web, ma soprattutto di come il procedimento di realizzazione di un dolce non si discosti molto da quello di realizzazione di un prototipo.

Per questo motivo ho deciso, circa due mesi fa, di realizzare un test culinario all’interno di Intesys che ha visto coinvolte tutte le persone all’interno dell’azienda.

L’esperimento ha avuto come principale obiettivo quello di porre l’utente al centro di un processo basato sulla realizzazione di un muffin. Il prodotto derivato da questo processo non è stato un muffin qualunque, ma il “muffin perfetto di Intesys”.

Tutto il flusso di lavoro è stato guidato dalle scelte dell’utente che, dando le sue personali preferenze sui diversi muffin proposti durante 3 differenti fasi di assaggio, ha permesso una definizione più dettagliata di cosa realizzare per andare incontro alle sue preferenze. Tutti i dipendenti Intesys, totalmente all’oscuro sul motivo del test a cui si stavano sottoponendo, hanno ricoperto il ruolo di cavie da laboratorio.

Il test, svolto all’interno dell’azienda, si è strutturato in 3 fasi di assaggio realizzate in 3 momenti temporali diversi. Durante le tre fasi di assaggio è stato chiesto ad ogni persona di dare un feedback esclusivamente personale su ogni muffin mangiato.

Ogni persona ha avuto il compito di mangiare tutti i muffin e giudicarne personalmente il sapore, dando un voto da 1 a 5 (1=pessimo 5=buonissimo).

Il test è durato tre settimane (dal 29.02 al 14.03) dove sono stati realizzati i seguenti muffin:

Prima prova d’assaggio

  1. Il muffin ai mirtilli
  2. Il muffin al cioccolato
  3. Il muffin alle carote e mandorle

Seconda prova d’assaggio

  1. Il muffin al cioccolato
  2. Il muffin alle carote e mandorle

Terza prova d’assaggio

  1. Il muffin alle carote e mandorle

In base ai voti raccolti alla fine di ogni prova d’assaggio, il muffin meno votato veniva eliminato. A conclusione del test il muffin vincitore, ovvero il più gradito, è stato quello alle carote e mandorle.

Dopo aver compreso come il processo di realizzazione del dolcetto non sia stato casuale ma dettato da una progettazione orientata all’utente, un altro aspetto che ho analizzato è stato quello delle fasi esperienziali.

Partendo dall’esperienza utente nella sua totalità, sono stati identificati tre momenti temporali differenti per mettere in luce i punti comuni tra la UX legata all’assaggio del muffin e la UX legata alla navigazione di un’interfaccia. I momenti temporali sono:

  1. Il prima: che si tratti di un muffin o di un’interfaccia web l’utente si pone delle domande su ciò che ha davanti e come porsi nei suoi confronti.
  2. Il durante: che si tratti di un muffin o di un’interfaccia web l’utente, vivendo l’esperienza in maniera del tutto soggettiva, cerca di attingere ai propri ricordi per comprendere se l’esperienza sia già stata vissuta in precedenza oppure no. Noi, di fatto, viviamo di ricordi.
  3. Il dopo: che si tratti di un muffin o di un’interfaccia web l’utente compie una sintesi del tutto soggettiva sull’esperienza vissuta.

Ecco come, attraverso lo User Centered Design e la User Experience, due mondi apparentemente così diversi come quello culinario e quello della prototipazione si incontrano e, attraverso l’utilizzo di una stessa modalità di progettazione, danno vita ad un prodotto utile e soddisfacente per l’utente.

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